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L’ascensore nel suo ‘habitat’: una storia ideale

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Di Giuseppe Volpe

Articolo pubblicato su Elevatori Magazine 2/2024

Cari lettori, comincia in queste pagine e continuerà sui prossimi numeri di Elevatori Magazine un dettagliato approfondimento sull’ascensore che metterà in luce tutta la sua centralità all’interno dell’edifico e mostrerà la necessità sempre più stringente di includere un esperto di questo mezzo di trasporto fin dalle prime fasi della progettazione edilizia.

Penso a una professionalità libera e indipendente, consultabile da chi si accinge a progettare un immobile senza però aggiungere ulteriore burocrazia. Questo approfondimento, che ho fortemente voluto, sarà curato dalla redazione e darà spazio a molte voci di professionisti che, in diversi modi, sono coinvolti nella vita dell’edificio e del trasporto verticale al suo interno (partendo dai membri del Comitato Tecnico di Elevatori Magazine per poi allargarsi a molte altre figure).

La mia decisione di proporre la figura di un esperto del trasporto verticale fra i professionisti responsabili di un progetto edilizio, fin dalle prime fasi, nasce da diverse considerazioni. La prima riguarda la velocità delle innovazioni che stanno interessando il nostro settore: l’inserimento di una professionalità sempre aggiornata sull’ascensorismo, che approfondisca con continuità le molte innovazioni tecnologiche nel settore, permette di individuare fin da subito gli ascensori più adatti alle esigenze dell’edificio in progettazione. Infatti, gli staff (architetti, ingegneri, ecc…) che avviano la progettazione di un edificio hanno le normali conoscenze degli impianti, tra cui l’ascensore, ma non dispongono degli approfondimenti connessi ai veloci sviluppi attuali.

ascensore-moderno

Le conoscenze di cui dispongono, quindi, non sono più sufficienti per ottenere il risultato migliore possibile. Pertanto, nasce l’esigenza di una professionalità più specializzata e aggiornata, che lo staff che avvia la progettazione di un immobile può liberamente consultare per proporre un ascensore il più moderno e performante possibile rispetto alle esigenze dell’immobile in fase di progettazione. Forse queste professionalità si possono già trovare nelle istituzioni esistenti. All’estero questa figura esiste già, è il Vertical Consultant, ma in Paesi come l’Italia è poco diffusa: questo gap va colmato al più presto.

Un’altra considerazione riguarda il fatto che la presenza di ʻesperti di ascensoriʼ sin dalla fase embrionale di progettazione dell’edificio diventa fondamentale
a seguito della forma che ha assunto la legislazione e che sta assumendo la normazione degli ascensori, come si vedrà in dettaglio all’interno dell’articolo.

Una considerazione, poi, deriva da un fatto innegabile: l’ascensore è una macchina che trasporta costantemente persone senza che vi sia qualcuno alla guida. Questo fatto, già di per sé, dovrebbe far capire che a questo mezzo di trasporto va data la massima attenzione, perché riguarda la sicurezza delle persone che lo utilizzano, il confort durante il viaggio, la facilità di utilizzo. E non da ultimo ricordiamo il ruolo dell’ascensore di abbattere le barriere architettoniche. Da ciò deriva il fatto che nella sua progettazione vanno tenute nella giusta considerazione tutte le esigenze speciali di chi vive una limitazione delle capacità motorie e/o sensoriali, temporanea o permanente.

Non sono sfumature, ma questioni importantissime, in un mondo che parla sempre più di inclusività, accessibilità, design for all. Se vogliamo che queste non restino solo parole ma siano fatti tangibili, espressi con evidenza nell’edificio stesso, allora non si può prescindere anche dalla consulenza di un esperto del trasporto verticale.

Nel box seguente ci siamo divertiti a immaginare di poter intervistare un ascensore come se fosse una persona in carne e ossa, per entrare in confidenza con lui e strappare un sorriso ai nostri lettori.

L’INTERVISTA IMPOSSIBILE

Di Maria Volpe

Cari amici, per voi ho intervistato un personaggio insolito, lasciato in disparte per molto tempo e forse per questo un po’ timido. Non è stato facile strappargli un’intervista, anche perché ho dovuto seguirlo su e giù lungo tutti i suoi tragitti. Comunque, ce l’ho fatta! È l’Ascensore.
Tutti sappiamo chi è, ma pochi lo conoscono davvero e il suo passato non è molto noto al largo pubblico. Eppure, chi tra noi non conosce la storia dell’automobile, o l’inventore della lampadina, del grammofono o del telefono? Credete forse che nel mondo di oggi, con il progresso tecnologico che avanza sempre più, l’uso dell’ascensore sia di secondaria importanza? Forse una volta poteva esserlo, ma oggi no di certo: con gli edifici di 100 piani, vi sfido a farvi a piedi 1634 scalini 4 o 5 volte al giorno!

Ascensore, ci racconta la sua nascita?
Non ricordo con precisione la data della mia nascita, ma se volete posso cominciare a parlarvi dei miei diretti antenati per poi giungere fino a me. Pensate che già nel III millennio a.C., fra il 2700 e il 2400 circa, gli Egizi usarono dei piani inclinati per sollevare i blocchi di pietra destinati alla costruzione delle piramidi.
Ma dall’Egitto passiamo alla Grecia dove troviamo il simpaticissimo Archimede (no, non proprio l’amico inventore di Topolino), che nel III secolo a.C. realizzò la vite senza fine che costituisce ancora oggi l’elemento fondamentale del macchinario di trazione per gli ascensori. E dalla Grecia ora vi porto a Roma, all’epoca
dello splendente Impero Romano. Pensate che i gladiatori e gli animali destinati a combattere nel Colosseo venivano sollevati sino al piano dell’arena da grandi piattaforme; alcuni studi archeologici provano che il palazzo di Nerone conteneva alcuni miei fratelli, sì, insomma… alcuni ascensori.

Signor Ascensore, mi scusi se la interrompo, ma Lei tutti questi suoi antenati li definirebbe già col nome di ascensore oppure semplici rudimenti per il sollevamento di cose o persone?
Onestamente non credo che meritassero proprio il mio Nome, ma certo il cammino è lungo e loro si sono dati un bel da fare per raggiungere la meta. Infatti, dove ero rimasto con la mia storia, ah già all’epoca dei Romani. Passando al Medioevo, è proprio a questo periodo che si fanno risalire degli apparecchi usati per sollevare uomini e merci soprattutto per eremi e conventi abbarbicati su cime impervie. Il più vecchio di questi elevatori, tutt’ora esistente, sembra essere quello dell’Abbazia di Mont St. Michel in Francia, installato nel 1203. Ecco, questo forse posso dire che sia il primo antenato di noi ascensori. Ma voglio continuare con la mia storia e come quindi tralasciare il grande padrino della scienza? Sto parlando di Leonardo Da Vinci, che ci ha lasciato un importantissimo disegno di un impianto per il sollevamento di secchi d’acqua, interessante perché dimostra come Leonardo avesse perfettamente individuato i problemi meccanici fondamentali di noi ascensori.

Per il trasporto di persone ho sentito parlare anche di certe sedie particolari (dette ‘sedie volanti’). Conosce questi suoi parenti?
Sì, sono miei cugini e su di loro voglio raccontarvi una buffa vicenda accaduta alla corte di Napoleone. Un certo De Villayer, spacciandosi per un grande inventore, realizzò la famosa ‘sedia volante’. Riuscì a venderne parecchie, fino al giorno in cui la fune della sua sedia si ruppe mandando a gambe all’aria un illustre personaggio di corte: De Villayer finì col pulire le scarpe del maggiordomo di corte. Insomma, se io sono nato molti secoli a.C., la paura che molti hanno di me va
probabilmente fatta risalire a tale avvenimento. E così, in molti si sbizzarrirono a inventare tecnologie che aumentassero la sicurezza dei miei passeggeri.
Se non vado errato deve essere stato il meccanico americano Otis che nel 1853 a New York presentò un dispositivo di sicurezza capace di bloccare la piattaforma della cabina in caso di rottura della fune portante: tale dispositivo concettualmente è ancora valido oggi ed è noto con il nome di ‘Paracadute’. E da allora, una volta calmate le paure, siamo diventati più popolari e, sia in America che in Europa, sorsero rapidamente importanti fabbriche di noi Ascensori.

Ormai voi Ascensori siete praticamente perfetti e andate migliorando sempre più. E allora le chiedo: com’è l’ascensore di oggi?
È come me! Bello esteticamente, veloce al punto giusto, non troppo costoso, con dispositivi di sicurezza eccezionali, pieno di scritte da leggere (così da evitare l’imbarazzo quando più persone si incontrano qui da me e non sanno cosa dire), con un bello specchio (per potersi finire di vestire al mattino quando si è in ritardo) e con dispositivi tecnologici sempre più moderni e collegati in rete, per migliorare ancora la nostra manutenzione per dare anche nuovi servizi ai passeggeri.

Dove possiamo trovare notizie su di lei?
Semplice, potete trovarmi dove si parla di noi ascensori… su Elevatori Magazine!

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