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Palermo, precipitato un ‘ascensore fai da te’: 5 feriti

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Grave incidente a Palermo

Un ‘ascensore fai da te’ è crollato in una palazzina di Palermo, nella notte fra il 16 e il 17 novembre.
Grave una donna di 32 anni, madre di tre bambini rimasti anch’essi coinvolti nell’incidente.
La donna ha riportato traumi e ferite profonde alle gambe, mentre i bambini sono rimasti feriti in modo meno grave.
Coinvolta nell’incidente anche un’altra donna di 71 anni.

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L”ascensore fai da te’, secondo una primissima ricostruzione riportata dalle agenzie di stampa, sarebbe stato costruito da un componente della famiglia, che sarebbe un fabbro e non un ascensorista professionista. Sarebbe lui, come raccontato alla polizia, l’uomo che è aiutato a scendere dai vigili del fuoco con l’ausilio di una scala poiché era rimasto bloccato al primo piano a causa del montacarichi rotto (ricostruzione di SkyTg24). L’impianto serviva infatti per salire e scendere da casa, visto che la palazzina era sprovvista di scala interna. Probabilmente a causa del peso che superava il massimo consentito, le ‘corde’ che sostenevano la ‘pedana’ non hanno retto e si sono spezzate.  Un altro uomo è stato aiutato a scendere dai vigili del fuoco con l’ausilio di una scala poiché era rimasto bloccato al primo piano a causa dell’impianto rotto. Sarebbe lui, come ha raccontato alla polizia, il fabbro che lo ha costruito.

La procura di Palermo ha disposto il sequestro dell”ascensore’ precipitato, dopo che nella palazzina sono intervenuti gli agenti della scientifica che hanno eseguito i rilievi sull’impianto. Spetterà agli inquirenti chiarire le dinamiche di questo incidente. Elevatori Magazine esprime vicinanza alle famiglie dei feriti e rinnova un forte appello alla sicurezza.

Sul caso è intervenuto Salvatore Nasca, imprenditore di un’azienda storica palermitana del settore ascensoristico, membro del Comitato tecnico di Elevatori Magazine e co-fondatore del ‘Consorzio per l’Italia’, che ha dichiarato ai microfoni di Italpress e confermato a Elevatori Magazine: “Quello che emerge è un caso limite. Sembra che il montacarichi caduto non sia stato nemmeno omologato, che sia una sorta di ‘ascensore fai da te’. Questa è una cosa molto grave, ma che purtroppo a volte succede, perché c’è troppa gente che con scarsa sensibilità e conoscenza del settore, considera gli ascensori come un ‘elettrodomestico’ piuttosto che un vero e proprio mezzo di trasporto”.

Nasca ha poi spiegato: “L’Italia è il secondo Paese al mondo dopo la Cina come numero di ascensori. Ne abbiamo oltre un milione, ma la metà di questi purtroppo è obsoleta. Essendo riconosciuto, anche da due sentenze in merito, come un vero e proprio mezzo di trasporto, è regolamentato da norme molto stringenti e richiede controlli altrettanto rigidi e seri. Purtroppo, però, e qui la responsabilità va condivisa tra amministratori, manutentori e gli stessi fruitori, non abbiamo nei confronti degli ascensori la stessa rigidità che abbiamo nei confronti degli altri mezzi di trasporto”. “Vivo con imbarazzo quanto accaduto – conclude Nasca -, soprattutto perché il mio settore a volte si cimenta in un campo di gioco non abbastanza maturo. Dove si guarda più a risparmiare che a fare un lavoro serio. Anche a livello ministeriale, esiste un tavolo tecnico permanente sulla sicurezza nei trasporti, ma all’interno di questa istituzione, nonostante l’ascensore sia un mezzo di trasporto riconosciuto, non siede nessuno che rappresenti questo settore”.

Il commento di Giuseppe Volpe, Direttore Responsabile di Elevatori Magazine

Caro dott. Nasca,

continuo a leggere le sue considerazioni sull’incidente di Palermo con vari feriti, cui va la nostra solidarietà. I punti del suo scritto sono i seguenti:
1– sembra che il montacarichi caduto non sia stato nemmeno omologato, una sorta di ascensore fai da te;
2–anche due sentenze ritengono l’ascensore un vero e proprio mezzo di trasporto, regolamentato da norme stringenti, con relativi controlli. Purtroppo, nel sottovalutare la sicurezza degli ascensori rispetto ad altri mezzi, potrebbe esserci la responsabilità di manutentori, amministratori e degli stessi fruitori;
3– lei dice “vivo con imbarazzo quanto accaduto, perché il mio settore a volte si cimenta in un campo da gioco non abbastanza maturo, dove si guarda più al risparmio che a fare un lavoro serio”.

Condivido sostanzialmente quanto lei esprime.
È necessaria una grande attenzione da parte di tutti gli operatori, diretti e indiretti, e dei milioni di persone che ogni giorno usano l’ascensore dato che, come anche lei conferma, in Italia un milione di ascensori sono in funzione.

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Mi consenta di inserire Elevatori Magazine nel discorso. Dal 2023 la rivista lancia messaggi per unire tutte le forze in campo, ha raccomandato a tutte le associazioni del settore di collaborare e non fare a gara per sottrarsi gli iscritti. Uniti si vince, separati non si cammina.

Visto che questo tema è stato ignorato, Elevatori ha deciso di affermare il proprio ruolo di rivista che fa informazione super partes, disponibile a raccogliere tutte le voci del settore e anche quelle degli utenti, sempre ignorati. Elevatori Magazine è forte del grande prestigio raggiunto, validato dai seguenti risultati:

Elevatori Magazine è Marchio storico per i 50 anni di attività e per aver favorito il made in Italy alto livello tecnico scientifico diffusione in 60 Paesi nel mondo; abbiamo creato un grande archivio storico dell’ascensorismo italiano con la digitalizzazione di oltre 300 riviste pubblicate nei 50 anni accessibile a tutti, supportata da un Comitato Tecnico costituito da grandi personalità del settore da professori universitari e da rappresentanti di enti di controllo istituzionali.

Tanto premesso, Elevatori Magazine ha aperto le porte di accesso della rivista a tutti. Aziende, operatori, istituzioni, associazioni, installatori, manutentori e affini e finalmente agli utenti, sempre ignorati ma hanno sempre pagato.

Tutti possono-scrivere, esprimendo così amore e apprezzamento per la meravigliosa macchina che li porta su e giù senza una guida, che ha utilizzato l’intelligenza artificiale in anticipo di un secolo!

Abbiamo creato poi un Club, cui possono scrivere tutti ma, soprattutto, gli utenti finora senza voce. Abbiamo creato una partnership con Anapic, Associazione nazionale amministratori di condomini e immobili, una componente fondamentale per il funzionamento del sistema di elevazione. Riceviamo i contributi di tutti, a 360  gradi, con la stessa attenzione e considerazione.

Un cordiale saluto,
Giuseppe Volpe, Direttore responsabile di Elevatori Magazine

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