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Intenzioni di acquisto e di ristrutturazione delle case in Italia e in Europa

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Questo articolo integra quello apparso sul numero 1/2022 di Elevatori Magazine, intitolato: “Edilizia e immobiliare: lo scenario europeo”

Dati Nomisma, novembre 2021

Una ripresa economica vigorosa…

Nel corso del 2021 l’economia italiana ha avviato un percorso di intensa crescita e di recupero dei livelli produttivi persi a causa dell’emergenza pandemica. In particolare, il secondo e il terzo trimestre sono stati caratterizzati da tassi di crescita del PIL estremamente lusinghieri, rispettivamente pari a +2,7% e +2,6% (secondo le stime preliminari) in termini congiunturali. Tale accelerazione è stata superiore alla media europea, riducendo di fatto il gap con i principali competitor continentali per quanto concerne il confronto con i livelli precedenti la diffusione della pandemia.

…assicurata dal successo della campagna vaccinale…

Il presupposto alla base di questa crescita è stato indubbiamente il successo della campagna vaccinale, che ha permesso di ridurre fortemente il numero di contagi e, conseguentemente, limitare progressivamente le misure di contenimento. Ciò ha consentito a molti settori economici di riposizionarsi su livelli di attività accettabili, anche a quelli che più hanno risentito delle restrizioni per il contenimento del virus, quale quello dei servizi.

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…e da una disponibilità di risorse pubbliche senza precedenti.

È una crescita anomala e molto differente da quanto sperimentato in altri periodi storici, poiché caratterizzata da una quantità di risorse economiche rese disponibili dalle istituzioni europee e nazionali che non ha precedenti. Inizialmente, gli effetti della crisi economica generata dalla diffusione pandemica sono stati mitigati dalle misure a supporto del tessuto economico, che hanno di fatto consentito il mantenimento della capacità reddituale delle famiglie e scongiurato la cessazione di molte attività produttive. Successivamente, i finanziamenti legati al Next Generation EU hanno portato alla predisposizione di un programma di investimenti che costituisce un vero e proprio propulsore per tutto il sistema economico italiano.
L’incertezza e i rischi dello scenario economico. Tuttavia, le previsioni sull’evoluzione economica nel medio periodo sono caratterizzate da un’elevata incertezza, principalmente a causa delle incognite sulla diffusione della pandemia, riconducibili alla possibilità che emergano nuove varianti del virus che i vaccini non riescano pienamente a contenere. L’ipotesi più verosimile consiste in una convivenza più o meno prolungata col virus e continui adattamenti in funzione delle fluttuazioni della curva dei contagi.

L’altro elemento che induce forte incertezza è il rincaro dei prezzi delle materie prime e dei costi di trasporto, che potrebbe frenare la ripresa dell’attività produttiva e determinare un aumento dei costi sostenuti dalle imprese, con ripercussioni sui prezzi dei prodotti finali e sulle dinamiche salariali.

PREVISIONI DI MERCATO

Le intenzioni di acquisto di abitazioni si confermano su livelli straordinariamente elevati. Il clima di fiducia eccezionalmente positivo a cui si è fatto riferimento poc’anzi investe anche il settore immobiliare: l’indicatore sulle intenzioni di acquisto di abitazioni misurato dall’Istat ha registrato una crescita quasi costante a partire dall’inizio del 2020, fino a raggiungere nel 2021 punte vicine ai massimi della serie storica (fig. 3.2). L’ultimo dato riferito alla parte finale dell’anno segna una leggera flessione, addebitabile alla componente più volatile (coloro che rispondono “probabilmente sì” alla domanda sull’intenzione di acquistare un’abitazione nei successivi 12 mesi), mentre la quota di chi dimostra maggiore fermezza (“sicuramente sì”) addirittura aumenta. Ancor più positivi sono gli indici di fiducia riguardanti le intenzioni di ristrutturazione, saliti su valori mai sperimentati in passato, grazie anche alle eccezionali misure di incentivazione varate in concomitanza con la diffusione dell’emergenza pandemica (fig. 3.3).

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Dati CRESME, dalla 92esima EUROCONSTRUCT Conference

Secondo la nuova stima, la produzione totale delle costruzioni nell’area Euroconstruct è diminuita del 4,7% nel 2020, un calo più moderato di quello previsto sei mesi fa.
Anche il risultato finale per l’anno in corso così come la nuova previsione a breve termine sono stati migliorati, anche se in rallentamento nel medio termine.

La sincronica ripresa internazionale, l’uso delle infrastrutture come classica politica fiscale, l’introduzione di generosi incentivi per la ristrutturazione e l’aggiornamento degli edifici, sono alcuni dei fattori settoriali che sostengono le prospettive positive e il loro miglioramento complessivo, in un contesto più generale di ripresa economica e di indici di fiducia in crescita in tutti i paesi.
Il livello della produzione edilizia nel 2021 è fissato a 1.740 milioni di euro che, dopo il difficile 2020, rappresenta già una perdita completamente recuperata, grazie a un importante balzo del 5,6%. A livello di paesi, la situazione è molto variabile: in sette paesi il livello pre-crisi è già stato significativamente superato, in altri sei la capacità di mercato quest’anno è piatta rispetto al livello del 2019, mentre nei restanti sei il gap è ancora negativo, con un grande paese che deve ancora riassorbire circa un 10% di gap negativo rispetto al livello pre-crisi.

Il nuovo outlook a breve termine è definito da una crescita vivace il prossimo anno (+3,6%) e da un aumento non superiore all’1,5% nel prossimo biennio. Alcuni elementi di preoccupazione possono incidere sullo scenario positivo generale, questi provengono dal lato dell’offerta, non solo in termini di prezzi delle materie prime ma anche di carenza di manodopera e possono derivare anche dalla direzione del sostegno pubblico.

Tutta l’edilizia non residenziale mostrerà una performance relativamente migliore nel prossimo futuro, a fronte di un aumento più moderato del livello di spesa per le abitazioni: in particolare, per l’ingegneria civile si stima un tasso di crescita vicino al 3% annuo, non così lontano da quello previsto per l’edilizia non residenziale (+2,5% in media 2022-2024), mentre per il maggiore mercato europeo il percorso di rallentamento dovrebbe essere più marcato (+1,6%).

A livello di paesi, lo sviluppo positivo sarà sostenuto dalla forte crescita (oltre il 4%) in Irlanda, Spagna, Ungheria e Regno Unito; un andamento piatto è previsto per Germania e Svizzera, mentre la produzione settoriale dovrebbe essere in contrazione in Finlandia e Svezia.

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