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L’ascensore all’università

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Ing. Raffaella Lione
Ordinario di Architettura Tecnica – Dipartimento di Ingegneria – Università degli Studi di Messina

Nei miei ricordi universitari, da studente prima e poi dall’altra parte della barricata, ho visto l’argomento ‘impianti tecnici’ assumere ruoli che nel migliore dei casi definirei secondari, se non addirittura marginali, nell’ingegneria civile ed edile.

L’impressione è che, anche laddove se ne sia parlato, tranne fortunatissime eccezioni, essi abbiano rappresentato una sorta di impaccio, di incidente di percorso. Voglio sperare che così non sia stato e non sia per gli studenti di Ingegneria Elettrotecnica o Elettrica, presente in svariate sedi universitarie, ma l’impressione (fondata) è che l’interesse non arrivi alla scala di edificio e analogamente non credo proprio che gli ingegneri idraulici si siano occupati, o lo facciano ora, di impianti ‘domestici’. Ovviamente, non manca di certo la formazione ‘alta’, ma difettano i riferimenti al rapporto degli impianti con lo spazio architettonico e alle modalità di integrazione con l’apparecchiatura costruttiva.

Raffaella Lione

Raffaella Lione – Biografia

Io stessa, da allieva del corso di laurea in Ingegneria Civile sezione Edile alla Sapienza di Roma, ai miei tempi ho sostenuto (e con una certa soddisfazione) un esame di Impianti Tecnici per l’edilizia, ma studiai principalmente le problematiche (dimensionamento compreso) degli impianti di riscaldamento e raffrescamento; così pure qualcosa di utile per capire di impianti elettrici lo appresi in Elettrotecnica.

In entrambi i casi, però, mi sembra di ricordare che sia mancato l’approfondimento dal punto di vista tecnico-costruttivo.

Tutto ciò ha una serie di spiegazioni abbastanza ragionevoli. Da un lato, è innegabile la tendenza a fornire ai discenti solidissime basi teoriche tali da renderli, poi, capaci di interagire in brevissimo tempo con vari problemi professionali applicativi dell’ingegneria (oggi la situazione sta cambiando, specie con i corsi di laurea triennali, pensati per essere immediatamente ‘professionalizzanti’, pur senza prescindere dalle conoscenze di base, la cui consistenza si è comunque molto ridotta).

Dall’altro, va considerato il rapporto che gli impianti tecnici per l’edilizia (ricordo per inciso che definisco ‘impianti’ per il sollevamento anche l’insieme di ascensori, scale mobili & co.) hanno storicamente avuto con l’organismo edilizio, sotto il profilo sia costruttivo che distributivo/funzionale.

Questo rapporto merita qualche parola e qualche riflessione…

Leggi l’articolo completo sul numero 3/2021 di Elevatori Magazine

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