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Alberto Salvati, l’amore per l’ascensore e il contributo per la rivista

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Caro Direttore,

il tuo ottimismo contagioso sta sicuramente alla base del successo che la rivista Elevatori Magazine sta vivendo sin dalla sua nascita.

Leggi l’Editoriale del n.6/2024: Un grande 2024… e il meglio deve ancora venire

Nata per tua volontà oltre cinquant’anni fa, si è subito distinta per l’ampio contributo che ha dato al settore ascensoristico in tutte le sue complesse funzioni all’interno del settore delle costruzioni per tutte le tipologie d’uso, dimensioni e altezze degli edifici di cui è stato, l’ascensore, l’elemento determinante per andare a “grattare” letteralmente il cielo.

Ma non solo, l’interesse si è volto a un certo punto anche alle costruzioni unifamiliari per renderle facilmente usabili, con l’introduzione della piattaforma elevatrice economicamente accessibile a tutti.

Tu parli, nel tuo editoriale dei n.6/2024, di quanto fatto sia nel 2024 e quanto si realizzerà il prossimo anno. Non so a quale intervento dare il primo posto in graduatoria.

La digitalizzazione di Elevatori a partire dal 1972 mi sembra di grande importanza per la conoscenza storica a portata di tutti gli operatori del settore: ingegneri, tecnici, architetti e figure connesse per una approfondita conoscenza dell’impianto che solo impianto non è, essendo “spazio” nello spazio architettonico e quindi fatto non solo tecnico ma d’arte.

Il marchio storico è stato un riconoscimento voluto e dovuto anche in funzione della diffusione del Made in Italy nel mondo. Anche nel Club per specialisti è una novità importante per ampliare il discorso sul comparto.

L’introduzione poi dei social si pone come fattore fondamentale per la comunicazione a tutti i livelli. Così come l’ampliamento del gruppo tecnico a servizio della rivista.

I rapporti con l’associazione ANAPIC risultano a loro volta indispensabili per una manutenzione adeguata e puntuale del grande numero di ascensori presenti sul nostro territorio.

A te, auguri per una continua progressione di impegni e risultati: profusi e ottenuti.

Alberto Salvati

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